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Trattamento Aria Compressa

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Trattamento proficuo dell'aria compressa
Perché trattare l’aria compressa?
Ogni compressore, di qualunque tipo, opera come un gigantesco aspirapolvere che assorbe le impurità contenute nell'atmosfera, le concentra nell'aria compressa e, in mancanza di trattamento, le rilascia alla linea di mandata.
Che significa "aria compressa oil-free"?
Da anni gli esperti discutono sul modo più economico di trattare l'aria compressa. Il nocciolo della questione è: con quale sistema di compressori si riesce a produrre aria compressa oilfree ed a costi minimi? A prescindere dalle affermazioni di alcuni produttori, una cosa è certa: oggigiorno è possibile ottenere aria compressa oil-free di pregiata qualità, sia con i compressori oilfree, sia con quelli raffreddati con fluido lubrificante. L'efficienza dovrebbe quindi essere il parametro decisivo nella scelta del sistema.
In conformità allo standard ISO 8573-1
l'aria compressa può essere definita oilfree se il suo valore di trasporto d'olio (compreso i vapori oleosi) è inferiore allo 0,01 mg/m³. Ciò corrisponde a circa 4/100 della quantità d'olio contenuta nell'atmosfera. Si tratta di una quantità infinitamente piccola, appena percettibile. E come stanno le cose per quanto riguarda la qualità dell'aria aspirata dai compressori?
Ovviamente essa dipende in larga misura dalle condizioni ambientali. Già nelle zone con un enorme livello di inquinamento le emissioni di inquinamento, prodotte dagli scarichi industriali e dal traffico, oscillano tra 4 e 14 mg/m³ d'aria.
Nelle zone industriali, dove si fa ampio uso degli oli nelle fasi di lubrificazione, refrigerazione e processo, il livello degli oli minerali contenuto nell'atmosfera può da solo oltrepassare la soglia di 10 mg/m³. A ciò si aggiungano inoltre le altre impurità, quali idrocarburi, anidride
solforosa, fuliggine, metalli e polvere.
Qualità dell'aria compressa nei compressori "oil-free"
Ciò vale in particolare per gli impianti con compressione oil-free. A causa dei fattori di inquinamento riportati al punto 1, non è possibile produrre aria compressa oil-free con un compressore equipaggiato solo di un filtro per polveri a 3 micron. Oltre a questo filtro i compressori oil-free non dispongono di nessun altro componente per il trattamento dell'aria compressa.
Qualità dell'aria compressa nei compressori raffreddati ad olio
A differenza dei precedenti, nei compressori con raffreddamento ad olio le sostanze aggressive vengono neutralizzate dal fluido di raffreddamento e le particelle solide vengono eliminate dall'aria compressa per dilavamento.
Nonostante l'elevato grado di purezza di quest'aria, anche in questo caso non si può tuttavia prescindere da un processo di trattamento. Con la sola compressione, sia di tipo oil-free o con raffreddamento ad olio, non si riesce ad ottenere una qualità dell'aria che si possa definire oil-free, come prescritto dalla norma ISO 8573-1.
È fondamentale essiccare l'aria compressa
Alla base di qualsiasi trattamento ci deve essere un'adeguata essiccazione dell'aria. Nella maggior parte dei casi il procedimento più efficace si ottiene per mezzo di un essiccatore a ciclo frigorifero.
Scelta del compressore giusto
Se per alcuni campi d'applicazione si consiglia l'uso di compressori oil-free, mentre per altri si raccomanda l'impiego di compressori con raffreddamento ad olio, nella scelta non si deve tener conto della rispettiva qualità dell'aria compressa, bensì bisogna guardare all'efficienza. Questa viene determinata innanzitutto dai costi di energia e manutenzione, il cui ammontare può raggiungere addirittura il 90 % dei costi di produzione dell'aria compressa, dove con oltre l'80 % i costi di energia fanno la parte del leone. Ecco dunque che nel campo della bassa pressione, da 500 mbar (a) fino a ca. 3 bar (a) i sistemi di compressione oilfree quali le soffianti rotative [fino a 2 bar (a)] sono vantaggiosi sotto il profilo energetico. Invece dai 4 bar in poi (a) fino a 16 bar (a) i compressori a raffreddamento ad olio sono superiori, in quanto a efficacia, ai cosiddetti compressori "oilfree". Già
a partire da 5 bar (a) i compressori "oilfree" devono essere equipaggiati con due stadi di compressione, per raggiungere un rapporto adeguato tra fabbisogno di energia e portata d’aria.
La grande quantità di radiatori, l’elevato regime di giri, la grande complicazione della tecnica di controllo, il raffreddamento ad acqua ed alti costi d’acquisto rendono in questa categoria l’impiego della compressione oilfree economicamente discutibile. Si aggiunga inoltre, che l’aria prodotta dai compressori "oilfree" è particolarmente aggressiva a causa delle particelle di zolfo e della condensa prodotta: il suo valore di pH oscilla infatti tra 3 e 6.
Trattamento con il sistema aria pura della KAESER
I moderni compressori con raffreddamento ad olio sono ca. il 10 % più efficienti dei compressori oilfree. Il sistema "aria pura" progettato dalla KAESER, per i compressori a vite con raffreddamento ad olio, consente nella produzione di aria compressa cosiddetta "oilfree" un ulteriore risparmio dei costi fino al 30 %. Il valore del trasporto olio, ottenuto con questo sistema, è inferiore a 0,003 mg/m³ ed è di gran lunga inferiore alla soglia indicata dalla norma ISO. Il sistema comprende tutti i componenti concernenti il trattamento per la produzione della necessaria qualità dell’aria compressa. A seconda dell’utilizzo a cui è destinata l’aria, si impiegano essiccatori a ciclo frigorifero o ad adsorbimento in combinazione con filtri di diverso tipo. In questo modo è possibile produrre in maniera affidabile ed a costi contenuti tutte le classi di qualità d’aria compressa stabilite a
norma ISO, a partire da quella essiccata, per poi passare a quella priva di particelle, fino ad arrivare gradualmente all’aria tecnicamente oilfree ed infine a quella sterile.
Schema di trattamento
Ogni nuovo catalogo di compressori a vite KAESER è provvisto dello schema riportato qui in alto. Grazie a questa tabella l'utente potrà, a colpo d'occhio, mettere a fuoco la combinazione ideale degli impianti, a seconda dei diversi campi d’applicazione dell’aria compressa.

Le riduzioni di temperature che possono derivare da rapide espansioni possono provocare disagi all'utilizzatore di aria compressa.
Con l'utilizzo del riscaldatore a temperatura variabile questa problematica viene eliminata garantendo all'utilizzatore una qualità elevata dell'aria compressa per molteplici applicazioni.
I riscaldatori a temperatura variabile forniscono temperature dell'aria compressa fino a 120 ºC facilmente regolabili dall'utilizzatore. Il sistema di controllo assicura una temperatura in uscita stabile per l'intera gamma di portate.
Applicazioni
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  • Comfort migliorato all'utilizzatore in applicazioni di aria respirabile
  • Riscaldamento dell'aria per strumenti manuali
  • Protezione di strumenti e maggiore comfort del paziente in applicazioni di chirurgia dentale
  • Riscaldamento delle linee di fornitura dell'aria compressa verso teste di verniciatura elettrostatiche per prevenire la messa a terra dovuta al vapore acqueo atmosferico condensato
  • Evita la contaminazione e la condensazione in manometri e strumentazioni
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Per richeste informazioni o offerte: info@airservice24.it   tel. 0373982034 fax 0373938165
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